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duminică, 31 martie 2013

In Italia

Mihesa Ioan, romeno, in questi giorni è ospitato da Don Goccini e racconta «Ho capito qual è la mia missione: fare questo viaggio e scrivere un libro» Per favore, scrivi bene come sono stati gentili con me questi signori di Reggio». Detto, fatto. A parlare è Mihesa Ioan, rumeno, 54 anni, senza una gamba dal 1995 e senza due dal 1996 a causa di un problema di arteriosclerosi. Segni particolari: determinato. E’ sua ferma intenzione quella di compiere un viaggio intorno al mondo a bordo della speciale carrozzina che si è costruito da solo («perché io prima ero meccanico») che lo ha portato a sostare davanti all’Oratorio Don Bosco in via Adua dove Don Giordano Goccini lo ha notato avvicinandolo poi per chiedergli se fosse tutto a posto. E tutto a posto lo era perché il viaggio di Mihesa è fatto proprio così: mangiare, viaggiare e dormire sulla sua carrozzina portando con sé due quaderni di lettere e saluti delle persone che ha incontrato lungo il cammino. Confrontarsi con lui non è facile, un po’ per via della lingua (parla rumeno, qualche parola di francese, qualcuna di inglese e qualcosa di italiano) e un po’ perché un incontro così non può non spiazzarti. Un’ondata di semplicità e forza che ti disarma, facendoti rivedere l’ordine dei tuoi “problemi”. Mihesa, ma chi gliel’ha fatto fare?  «Quando mi hanno amputato anche la seconda gamba mi sono sentito finito, a chi potevo essere utile così? Mi sono ritrovato a pregare un giorno, sono rotodosso, e ho capito cosa potevo fare per essere di nuovo utile alla mia famiglia, una moglie e due figli, cioè fare il giro del mondo e scrivere un libro sul mio viaggio, che spero entri nel Guinnes dei primati. Ho iniziato da Belgio e Francia, ma sono dovuto rientrare per la rottura di un braccio: poi sono ripartito e ho girato tutta l’Europa, il Nord Africa e l’America del Nord e del Sud. Mi fermo tre giorni a Reggio poi scenderò in Sicilia, quindi passerò in Tunisia e da lì proseguirò alla volta di Libia, Pakistan e India fino all’Australia». Ma fare un viaggio così a bordo di una carrozzina che si muove soltanto pedalando con le braccia è pressoché impossibile. «Non è vero, posso fare molta strada così, come in bicicletta. E poi trovo sempre qualcuno che mi aiuta, come è successo a Reggio. Ovviamente non faccio tutto solo con le mie braccia, i mezzi pubblici possono prenderli tutti». Ma non ha paura a dormire all’aperto? «Non ho paura, cosa possono farmi? Non ho quasi nulla con me. Il problema è il caldo, e anche lavarsi non è facile, anzi. In più la polizia che vedendomi dormire nei parchi ogni tanto mi manda via come se fossi un clochard». Lei è molto coraggioso... «Non è coraggio, è necessario che io concluda il mio viaggio. Tutti sanno fare un viaggio per il mondo negli hotel e muovendosi sulle proprie gambe, io voglio fare vedere il mondo dal basso, perché dal basso ci vivo. E’ faticoso, ma incontro molte brave persone. Mi dispiace solo che gli stessi rumeni, quando vedono la bandiera blu, gialla e rossa sulla mia carrozzina, si voltino dall’altra parte come se fossi matto: pensate che a Parma sono stati cinque ragazzi di colore ad aiutarmi quando mi si è forata una gomma. Ho amici in tutto il mondo e con il telefonino sono sempre in contatto con casa». Per chi volesse contattare Mihesan la sua mail è ioanmihesan@yahoo.com Francesca Manini 28 agosto 2011 Fonte: Gazzetta di Reggio Pubblicato da Catalina a 21:44
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Povestea mea

Mihesan a ramas fara picioare la 45 de ani din cauza artritei, dupa ce o viata intreaga a dus e existenta activa. Imediat dupa incident a urmat concedierea de la locul de munca, lasandu-l cu o pensie de handicapat si doi copii in intretinere. In conditiile in care altii ar fi clacat, Mihesan a luat o decizie extrema: va pleca in jurul lumii spre a obtine banii cu care sa-si intretina familia.  Plecat din Romania din 2004, Ioan a ajuns in Seattle, dupa ce a traversat peste 60 de tari din Europa, Africa, America de Sud si America de Nord. In timp ce minuscula sa pensie o ajuta pe sotia sa ramasa in Romania sa ii creasca pe cei doi copii, Mihesan isi finanteaza calatoria muncind cand poate, unde poate, fiind uneori ajutat cu sume modeste si de catre conationalii pe care ii intalneste in tarile pe care le strabate. Scopul sau este ca, o data revenit acasa, sa scrie o carte despre conditia persoanelor cu dezabilitati - in Romania si in alte tari din lume. Ioan Mihesan are un "jurnal de bord" semnat de consulatele din Europa si America de Nord si Sud, precum si o colectie impresionanta de filme si fotografii.  Desi aflat intr-o situatie care pe multi i-ar fi doborat, romanul din Cluj radiaza vitalitate prin toti porii. Peripetiile prin care a trecut depasesc imaginatia, a dormit in parcari, jungle si savane,a fost jefuit de catre conationali in Roma, a muncit ca pietrar, geamgiu,tamplar si a fost primit de catre diplomati din mai multe tari. Pentru a-si incheia calatoria, Ioan Mihesan mai are de traversat Canada, Australia si Asia.

La romani din America


Posted: Sun Jan 21, 2007 10:17 pm Post subject: Ioan Mihesan face ocolul lumii in carut motorizat Ioan Mihesan face ocolul lumii intr-un scaun, cu rotile, cu ambele picioare amputate Duminica, 21 ianuarie 2007, credinciosii Bisericii Ortodoxe Romane "Sf. Treime" din Los Angeles, CA, au contribuit cu suma de peste $ 500.00 la colecta de ajutorare a dlui Ioan Mihesan, imobilizat intr-un scaun cu rotile, cu ambele picioare amputate, care face ocolul lumii, pornind inca din 2004, spre a obtine resurse din partea compatriotilor ca sa-si creasca cei 2 copii. Nu ne ramane decat sa multumim credinciosilor bisericii noastre pentru generozitate, si oaspetelui Mihesan un drum curat in calatoria intreprinsa. Parintele Constantin Alecse